P’aolo Iašvili, “Le piramidi” (1916)

P’aolo Iašvili
Le piramidi (1916)

Qui dove tacciono le piramidi
Giacerò sulla sabbia assolata nell’ora delle nozze del sole…
Qui dove tacciono le piramidi
Mi pungerà il desiderio di te
Dei tuoi occhi, delle tue braccia, della tua pelle di bronzo.
Ti porterà in volo un corsiero arabo
Dagli occhi socchiusi.
Mi getterò tra le braccia amate come su un soffice letto
E tu mi bacerai come regina, come schiava e sposa,
Sarà dolce il nostro gioco sulla sabbia,
Nell’assolarsi dileguerà il pensiero…
Piangerà tra le piramidi il destriero paziente.
Andrà all’azzurra Sfinge, la fisserà, sarà pensoso.
Noi porteremo al fiume i corpi dorati di sabbia
Nei verdi flutti placheremo gli ardori incandescenti
Veglierà il tuo destriero contemplando la Sfinge,
E partirà nel deserto alla ricerca dell’amata.

Traduzione dal georgiano di Francesco Peri

 

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P’aolo Iašvili (1894-1937)